I sogni e la realtà

Arcobalenolettura di 5'

30 Marzo 2020 4 min di lettura

Arcobalenolettura di 5'

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Era un anno in cui la coda dell’inverno non ne voleva sapere di lasciare il posto alla primavera. Cieli pumblei, freddo e piogge battenti costringevano la persone a barricarsi in casa, ad uscire solo per le commissioni indispensabili, tanto che le strade apparivano quasi sempre spoglie, deserte e silenziose.
Anche l’umore della gente iniziava a risentirne: tutti si sentivano tristi e senza voglia di fare.

D’improvviso, un mattino tutto questo cambiò: il sole era alto e splendente, l’aria, ancora frizzante, era però chiara e limpida come il cielo.

Il Sig. Giallo, per sua natura pigro e sonnacchioso, quel giorno si svegliò insolitamente carico e pieno di energia. Spalancò gli occhi, percependo una scarica di adrenalina a cui non era abituato, soprattutto al momento di dover lasciare il letto.
Con un balzo, abbandonò le lenzuola arruffate e, in piedi davanti alla finestra, lasciò che la bellissima luce primaverile gli scaldasse il viso, mentre stiracchiava gambe e braccia per togliersi anche l’ultimo residuo di sonnolenza.
Dopo un’abbondante colazione, ricca di dolci ed altre leccornie, si spostò sul terrazzo per leggere la versione online del suo quotidiano preferito. La sua attenzione fu attirata da una voce melodiosa che intonava una canzone allegra e che proveniva dal terrazzo di fianco al suo.

“Buongiorno Miss Arancio…non sapevo che cantasse così bene!”
“Sig. Giallo…lei così mi lusinga. Tutto bene?”
“Una meraviglia! Saranno questo bel sole e la temperatura mite, ma stamattina sprizzo energia da tutti i pori!”
“Be’ ma allora potrebbe unirsi a me e al Sig. Rosso. Era da un po’ che progettavamo una bella camminata sulla ciclabile che porta al fiume ma il cattivo tempo delle ultime settimane ce lo aveva sempre impedito. Ultimamente il maltempo ha costretto tutti quanti a stare in casa rintanati come animali in letargo!”
“Ha proprio ragione, Miss Arancio e sa cosa le dico?! mi ha convinto! Le dispiace se invito anche il mio dirimpettaio di pianerottolo, il sig Verde? All’apparenza sembra uno un po’ scontroso ma in realtà è solo un tipo solitario. Vive sempre recluso in compagnia delle sue piante delle quali si prende cura come fossero dei figli. “
“Per me non c’è nessun problema….anzi, a questo punto più si è, meglio è! Del resto credo che, dopo tanta pioggia e tanta forzata clausura, tutti abbiamo voglia di aria fresca, sole e compagnia. Cosa ne dice se metto in fresca una bottiglia di vino e preparo qualche panino con il salame?”

“Idea fantastica! Allora vado ad avvisare il Sig. Verde. A che ora ci troviamo?”
“Direi per le 11”
“Perfetto, a tra poco”
“A tra poco”

Il sig. Giallo si recò subito a casa del sig. Verde, per essere sicuro di avvisarlo in tempo e di riuscire a convincerlo a quella allegra scampagnata senza dargli il tempo di accampare scuse.
Invece rimase assai sorpreso del fatto che il sig. Verde, non solo venne ad aprirgli la porta con stampato in faccia un sorriso più ampio dei sui baffi a manubrio, ma che fosse anche in compagnia di una signora, un tantino stravagante nei modi, vestita di un blu elettrico da capo a piedi, ma decisamente di aspetto molto gradevole. Si presentò come Betsy Blue e la sua risata era argentina e contagiosa tanto da lasciar intendere una propensione a stare in compagnia e uno spirito pronto alla battuta e allo scherzo. Fu dunque molto semplice convincere un insolitamente ciarliero e burlone sig. Verde a fare la gita al fiume.

Alle 11 precise, dopo le presentazioni di rito, il gruppo si incamminò quasi con impazienza verso la ciclabile. Nonostante si conoscessero in modo superficiale e tra loro non avessero molta confidenza, si instaurò da subito una grande sintonia.
Gli uomini chiacchieravano di calcio e degli ultimi fatti di cronaca, mentre le signore, che parevano amiche da sempre, si scambiavano ricette e consigli sulle ultime tendenze in fatto di abbigliamento.

Arrivati al fiume, scelsero uno spazio all’ombra delle frasche dato che era ormai passato mezzogiorno e il sole si faceva intenso. Miss Arancio stese una grande coperta scozzese: alcuni di loro trovarono posto lì mentre gli altri si sedettero su una panchina poco distante.
La notizia della bottiglia di vino e dei panini al salame entusiasmò gli animi di tutti.

Brindarono alla primavera e le loro voci risuonavano tutt’intorno.

Tutto quel vociare attirò l’attenzione di una fanciulla in bicicletta.
Era minuta, indossava una t-shirt a fiorellini ed un paio di jeans tutti strappati sulle ginocchia come era la moda del momento tra i più giovani. Tra i suoi capelli a caschetto spiccavano alcune ciocche color susina. Incuriosita da tutto quel chiasso, si avvicinò all’allegra combriccola la quale non si fece certo problemi a coinvolgerla.

“Come ti chiami, signorina?” le chiese il Sig. Giallo un tantino alticcio perché poco avvezzo al vino.
“Violetta”
“Ed è per quello che hai i capelli viola???”
E tutti scoppiarono in una fragorosa risata.

Violetta lasciò la bicicletta appoggiata ad uno steccato per avvicinarsi al gruppo. La luce perfetta di quel luogo e la simpatia di quelle persone le ispirarono l’idea di un autoscatto tutti insieme con il fiume argentato e la distesa di margherite sullo sfondo. L’idea venne subito accolta con favore e Violetta dispose il gruppo in questo ordine: lei, Violetta sulla sinistra; alla sua destra Betsy Blue la quale teneva un braccio dietro la schiena del sig. Verde. Un po’ impacciato, il sig Verde alla fine si convinse a mettere un braccio dietro alle spalle di un euforico sig. Giallo al quale, in quel momento, non mancava un pizzico di sfacciataggine per abbracciare Miss Arancio, posandole la mano destra all’altezza della vita. Miss Arancio, che sapeva stare allo scherzo, fece accomodare il sig. Rosso dalle guance rubiconde e la grassa risata alla sua destra.
“CHEESE!” urlarono tutti in coro.
“CLICK” replicò dopo qualche istante il telefonino di Violetta.

E fu così che di quel primo giorno di primavera tutti portarono sempre nel cuore il ricordo di un meraviglioso arcobaleno in riva al fiume.

Racconto dedicato a tutti i bambini del mondo che sanno vedere l’arcobaleno anche nelle pozzanghere.
#andràtuttobene